Il social commerce: una leva indispensabile per incrementare le vostre vendite

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È semplice : per aumentare le vostre vendite online, dovete cercare i consumatori là dove trascorrono la maggior parte del loro tempo… In questo caso, sui social! E per una buona ragione: il 58% della popolazione italiana (ovvero quasi 35 milioni di utenti) è attiva su questi media e gli utilizzatori trascorrono in media 1 ora e 52 minuti al giorno su queste applicazioni (Digital 2021, We are social e Hootsuite). Praticare il social commerce, o social shopping, non è quindi più un’opzione. Tanto più che la crisi sanitaria ha ampiamente contribuito a spingere i consumatori verso lo shopping online. Quindi il social commerce sta diventando una leva inderogabile per aumentare il fatturato ?

Le forti tendenze del social commerce

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo iniziare conoscere a fondo i dettagli del social commerce e prendere atto delle principali tendenze che emergono. Pertanto, una delle principali evoluzioni di cui dobbiamo tenere conto, è la graduale trasformazione delle piattaforme social in veri e propri ecosistemi di e-commerce, che promuovono la presentazione e la vendita dei prodotti.

Non si tratta solo della presenza effettiva dei marchi sui social, anche se è molto importante. Nei soli Stati Uniti notiamo come nel 2021 il 92%  delle imprese con più di 100 dipendenti utilizza i social per scopi di marketing (rispetto all’86% nel 2013 – Statista). La media europea è stata del 47% nel 2017, ma con forti variazioni a seconda del Paese (il 79% delle imprese islandesi ha una presenza social, contro il 44% delle imprese italiane – Statista). Vediamo quindi sempre più marchi che si installano in rete per offrire i propri cataloghi di prodotti agli utilizzatori internet che li seguono.

Ciò che sorprende è il crescente appetito degli utilizzatori di Internet per il social commerce. Uno studio statunitense mostra che il 90% degli utenti acquista dai marchi che segue sui social, ma anche che sono più fedeli ad essi, poiché la loro spesa è balzata dal 12% al 75% in tre anni (Marketingdive.com).

In altre parole, il social shopping sta diventando un vero e proprio canale di vendita. E se volete una prova di questa tendenza, eccola: le stesse piattaforme social offrono sempre più funzionalità che consentono ai marchi di promuovere (e vendere) i propri prodotti su questi media.

Funzionalità che promuovono il social shopping

Ormai i marchi che intendono promuovere i propri cataloghi di prodotti sui social media hanno una moltitudine di funzionalità. Questi sono progettati non solo per acquisire notorietà e rafforzare la propria immagine del marchio, ma anche per generare conversioni e aumentare le vendite. Ecco gli esempi maggiormente degni di nota delle funzionalità di e-commerce sui social media :

  • Le pubblicità dinamiche di prodotti su Facebook o su Snapchat (Dynamic Product Ads), che consentono di gestire un catalogo direttamente sulla regia pubblicitaria del social network, con un funzionamento simile a Google Shopping.
  • Le pubblicità “Collection” (Facebook Collection) che rendono più fluido il percorso dalla scoperta di un prodotto al suo pagamento.
  • Le pubblicità con tag del prodotto (Instagram Shopping Ads) che danno ai marchi l’opportunità di massimizzare la portata delle proprie pubblicazioni a pagamento etichettando i prodotti visibili nelle immagini. Gli utenti possono cliccarvi per accedere alla pagina del prodotto sul sito del venditore (ad esempio su un paio di scarpe o un vestito).
  • Gli adesivi ” link ” per le Instagram Stories, sui quali gli abbonati possono cliccare per accedere al sito del marchio (o qualsiasi altro mezzo digitale che desiderano). Sostituiscono il classico ” Swipe up “.
  • I diversi formati pubblicitari offerti da TikTok (ognuno con le sue particolarità : In-Feed Ads, TopView Ads, Brand Takeover Ads, etc.) o da Twitter (Promoted Ads, Follower Ads, Twitter Amplify…).
  • Il live shopping, una pratica che offre agli utilizzatori di Internet di acquistare un prodotto tramite un CTA mentre guardano un video in diretta, spesso presentato da un influencer (una sorta di “televendita” digitale). Una funzionalità particolarmente adatta al settore dell’e-commerce della bellezza.

Questa lista si incentra particolarmente sulle Product Ads,  quelle pubblicità online che mirano a indirizzare gli utenti a siti Web di marchi. In sostanza il prodotto viene mostrato sulla piattaforma social, ma il percorso di acquisto segue una logica cross-channel per concludersi sul sito del venditore.

Tuttavia, è proprio questo processo che sta cambiando con lo sviluppo di soluzioni di shopping integrato, la nuova El Dorado del social shopping. Per capirci: la possibilità di acquistare direttamente sull’applicazione, senza passare dal sito e-commerce del marchio. Ed è esattamente quello che offre il Checkout Instagram, una soluzione di pagamento implementata nel 2019, o anche Facebook Pay, che in futuro dovrebbe consentire di effettuare pagamenti su tutte le piattaforme appartenenti alla galassia di Facebook. Due strumenti attualmente disponibili solo negli Stati Uniti, ma la diffusione in Europa dovrebbe essere alle porte.

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Marchi che sfruttano appieno le funzionalità social per vendere

Questa evoluzione dei social verso l’e-commerce è una tendenza globale : la stragrande maggioranza delle piattaforme ne sono interessate e quelle che non sviluppano funzionalità dedicate hanno comunque una rete pubblicitaria che consente loro di creare delle Product Ads. La piattaforma Lengow è anch’essa integrata con la maggior parte di questi social (Facebook, Instagram, Pinterest, Snapchat, TikTok, ecc.).

Per quanto riguarda le aziende, hanno compreso l’interesse del social commerce. Marchi come Madewell e Burberry (su Instagram), New Balance (su Facebook) o Sephora (con i suoi  “Facebook Live Fridays” ) sfruttano appieno le funzionalità di social shopping di queste piattaforme. Sono anche alla ricerca di nuovi prodotti : poche settimane dopo il lancio di Instagram Checkout, più di 80 marchi internazionali stavano già utilizzando la funzione, tra i quali Adidas, H&M, Levi’s, Nike, Prada o Zara.

Questo appetito dei marchi per la vendita sui social dovrebbe essere un indizio sufficiente sull’importanza del social commerce. Perché non imitarli e distribuire in rete il vostro catalogo prodotti ?

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Lucrezia Debernardi

Communications manager - South Europe, Italy, Spain

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